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Immagine del redattoreGabriele Serrau

Rainbow Mountains in Perù, Vinicunca o Palccoyo?

Aggiornamento: 1 apr

COME SCEGLIERE, COME ANDARE, DA DOVE E CON CHI!

Da qualche anno, Rainbow Mountain in Peru, anche conosciuta come “la montagna dai sette colori” è diventata una delle mete più popolari e visitate di tutto il paese.


Non c’è dubbio che questa montagna, o meglio questa sezione della cordigliera dell’Ausangate, sia davvero spettacolare, e che spesso valga la pena di affrontare una grande fatica per salire sino ai suoi quasi 5000mt, a piedi o in alcuni casi a dorso di cavallo, ma è anche vero che la “storia” della montagna ci racconta, in verità, qualcosa di triste e preoccupante.


Ma iniziamo prima con qualche notizia più precisa sulla montagna, e poi scopriamo dove si trova e come si raggiunge questa meraviglia naturale peruviana.


La rainbow Mountain del Perù si chiama, in realtà, VINICUNCA (in quechua, la lingua nativa del peru Willkacunca) e si trova Si trova a sud-est della città di Cusco, a circa 4 ore di strada asfalttaa/sterrata) tra le province di Quispicanchi e Canchis, nella regione di Cusco.


La vetta di questa gobba color arcobaleno raggiunge i 5.200 mt e dalla sua sommità è possibile ammirare, sul vertice di entrambi i suoi versanti, delle incredibili striature, sarebbe meglio dire delle “zebrature”, minerali che donano alla montagna un fascino incredibile e che lascia tutti i visitatori letteralmente senza fiato, o meglio, gliene toglie l’ultimo residuo dato che gran parte se n’era già andato per la camminata fatta per raggiungere il “mirador”!


I colori che donano a VINICUNCA il suo aspetto cosi sorprendete sono dovuti ai diversi minerali che abitano dentro la terra della montagna colorata, e che durante le eree geologiche si sono depositati e sovrapposti fra loro. Non dobbiamo dimenticarci che ci troviamo nel continente sudamericano, dove si trova la famosa placca continentale di Nasca, e lo scontro fra questa e la più grande placca sudamericana ha letteralmente “corrugato” la terra, sollevandola e spingendone la crosta generando, oltre che la cordigliera Vilcaonota, quella che oggi vediamo come VINICUNCA.


In breve, i fantastici colori della MONTANA DE SIETE COLORES altro non sono che ferro (il rosso) manganese (il rosa) zolfo, (il giallo) e carbonato di calcio (il bianco). Ma quelli più “strani da vedere su una montagna, cioè il verde e il blu, sono dati dal rame e dalla sua ossidazione. Il Marrone ed il nero poi sono dati dal magnesio misto a rocce varie e dal granito.


QUANDO ANDARE A VINICUNCA?

Attualmente, i tour partono tutti i giorni, a tutte le ore della notte e del mattino, in tutti i mesi.

Nonostante questo non sia (a parte quanto diremo sotto) un male di per se, è anche opportuno dire che a Vinicunca si dovrebbe andare preferibimente durante la stagione secca, cioè da maggio a settembre/ottobre, per questioni di sicurezza.

Questo perchè il sito si trova a oltre 5.000 mt sul livello del mase e pertanto, durante la stagione piovosa, cioè da dicembre a marzo, in caso di preciptazioni è quasi inevitabile che si incontri NEVE.



Questo può essere a volte un fattore di maggior fascino, se la neve è poca e spolvera solo la sommita della vetta, o come spesso accade, la metà della montagna (quella maggiormente in ombra in quella stagione e soggetta a meno vento) ma può anche essere un serio problema se la neve è tanta, perchè il terreno diventa insidioso e scivoloso, specie per i van e le vetture che oramai affollano in maniera sconsiderata e dannosa la zona, la montagna e l'cosistema in generale.


E' anche necessario considerare che, in caso di pioggia e forti temporali (che in altitudine possono scatenarsi senza preavviso), esiste il concreto rischio di essere esposti a caduta di lampi che possono essere, vista l'assoluta assenza di alberi e di picchi che possono fare da "parafulmini" tut'intorno, molto molto pericolosi.


Inoltre, al di lA delel questioni di sicurezza, esiste la concreta possibilità che, con un po' di neve in più, l'intero sito sia coperto, con inevitabile disappunto di chi ha fatto tanta strada e fatica per vedere le famose "striature dell'arcobaleno" che contraddistinguno la Montagna colorata del Peru.


Per non essere troppo radicali, si potrebbe dire che nel caso si debba proprio programmare una visita a Vinicunca nei mesi piovosi, è sempre bene avere un piano B, per non essere impreparati nel caso in cui si renda necessario cancellare la visita per questioni di sicurezza dovute al maltempo!


COME ARRIVARE A VINICUNCA?

Arrivare a Vinicunca non è difficile, ma è sicuramente FATICOSO, e soprattutto, non tutte le soluzioni sono adatte a tutti.


Molte delle escursioni giornaliere che partono in massa ogni giorno da Cusco verso la Montagna Colorta sono infatti si economiche, ma assolutamente inadeguate ad un normale standard di comfort e sicurezza, spesso sono causa di incidenti, e, purtroppo, sono quasi sempre, per come gestite dalla gran parte dei tour operator, fonte di problemi per l’ambiente e per le comunità locali.

Per questo, è assolutamente SCONSIGLIABILE, sia per una questione di SALVAGUARDIA AMBIENTALE sia per una questione di SICUREZZA PERSONALE, aderire a una di queste escursioni massive che, anche se econmiche, rappresentano UN COSTO SOCIALE ALTISSIMO PER IL PERU e per tutti noi.


Spesso, infatti, quando un servizio turistico complesso viene offerto a un prezzo cosi basso come avviene in questo caso....


il turista percepisce solo il proprio vantaggio, ma non considera, anche perchè nessuno lo informa di questo, che il costo che non sta pagando, viene posto inevitabilmente, anche se il viaggiatore stesso non lo desidera, a carico della comunità locale, dei lavoratori sottopagati, o dell’ambiente, che viene sfruttato in maniera sconsiderata da operatori commerciali senza scrupoli.

Detto tutto questo, consigliamo VIVAMENTE di rivolgersi solo a Tour Operator che organizzano piccoli gruppi, con piccoli mezzi, e che forniscono servizi che tengono conto dell’ambiente e dei diritti e delle esigenze dei lavoratori e delle comunità locali.


In linea di massima, comunque, arrivare da Cusco a Vinicunca comporta almeno 3-4 ore e mezzo di strada, di cui la parte finale su strada sterrata. La maggior parte dei tour condivisi, quindi, dopo aver raggruppato il maggior numero di persone possibile, parte alle 4 di mattina da Cusco per arrivare, a bordo di minibus o bus sbuffanti, slittanti ed affaticati, attorno alle 8.00. Da li, inizia una salita (in alcuni casi a dorso di cavallo, ma è piuttosto sconsigliato salire in groppa ad animali NON ADDESTRATI A QUESTO LAVORO, e spesso impiegati solo in alta stagione per soddisfare la brama del turista, quindi spesso pure pericolosi perchè indispettiti) che può durare da uno a due ore, in funzione di quale è il passo di chi cammina.

Il punto di partenza della camminata è a circa 4.700 mt slm, il punto di arrivo è a circa 4.950/5.000 mt slm.


Attualmente, il flusso di persone che arriva a Vinicunca è IMPRESSIONANTE, tale addirittura da insidiare il primato di Machu Picchu come sito con il maggior numero medio di visite giornaliere, e questo sta creando guasti irreparabili, perchè il sito NON E’ ORGANIZZATO PER SOPPORTARE una tale affluenza e soprattutto perchè la quantità di mezzi ce transitano in continuazione senza che la struttura stradale sia adeguata sta DEVASTANDO il contesto ambientale e soprattutto sta sconvolgendo le abitudini delle comunità disseminate, ma spesso non coinvolte nella gestione delle visite turistiche, sulla strada di arrivo. S


pesso si sono infatti registrati incidenti ed investimenti per via della velocità con la quale i minivan attraversano i territori delle comunità, senza rispetto degli attraversamenti di donne, bambini che vanno a scuola, anziani, tutti non abituati a veder sfrecciare automobili in zone sino a qualche anno fa sostanzialmente incontaminate.


Detto questo, tuttavia, è innegabile che, una volta arrivati in cima, il panorama è impareggiabile, e il viaggiatore ha possibilità di godere della vista per un oretta, prima di rimettersi in cammino per tornare al parcheggio dei van, individuare il proprio mezzo e, per altre tre ore e mezzo, percorrere a ritroso la via del ritorno, verso cusco, dove si arriva, normalmente, verso le ore 16/17.00


Peruresponsabile.it ritiene che il modo migliore di visitare il meraviglioso spettacolo delle MONTAGNE ARCOBALENO non sia quello di visitare, con le modalità suindicate, la montagna VINICUNCA, ma preferire la visita a zone meno battute, come PALCCOYO, e solo con modalità più rispettose dell’ambiente, con piccoli gruppi, guide professionali e con il coinvolgimento attivo di membri delle comunità locali per fornire un maggior contributo economico alle stesse e al Paese che si visita!


E' CONSIGLIABILE QUINDI SCEGLIERE PALCCOYO?

A parere di chi scrive, assolutamente si.

Palccoyo è, infatti, una seconda Montagna Colorata, a poca distanza dalla prima, e ciò garantisce la stessa possibilità di visita in giornata, e dal punto di vista paesaggistico e dell'esperienza è assolutamente superiore a vinicunca.

Palccoyo, nonostante la sua popolarità stia umentando, è ancora molto meno frequentata dal turismo di massa, offre paesaggi ineguagliabili e una varietà di contesti maggiori rispetto a Vinicunca, con percorsi che attraversano anche quella che viene definita una "piccola foresta di pietrà", ma soprattutto, specie in alcune ore della giornata è ancora possibile imbattersi, mentre si cammina per raggiungere i vari punti panoramici, in membri delle comunità locale che si fermano a condividere con i trekkers qualche momento di curiosità insieme alle proprie greggi di Llamas o Alpacas.



In periodi di bassa stagione, cosa che oramai è impossibile a Vinicunca, è probabile ritrovarsi a fare una escursione praticamente in solitaria e, con una buona organizzazione e con il giusto tempo a disposizione, anche prolungare il proprio cammino (con auto 4x4 o van adeguati) sino a raggiungere diverse lagune incontaminate e meravigliose dove sostare per un break, un sorso di caffè ben fatto con la moka o anche per uno spuntino un po' più robusto :).




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