NAZCA - AREQUIPA: La lunga panamericana
Arrivo alla ciudad blanca – siamo davvero sulle Ande – La mummia juanita.
Altitudine: 2350 slmPercorrenza 573 km di strada asfaltata - circa 8 ore con i mezzi pubblici.
Arequipa è bellissima, totalmente, o quasi, coloniale, con molta vita peruviana ed internazionale è una tappa obbligata del Sud del Perù.
Fu fondata all’incirca nel 1540, ed è circondata da tre vulcani, il Misti (una motagnetta di 5.822 mt, che a vederlo da lontano sembra un cono rivoltato) poi c’è il Chachcani (collinetta di 6.075 mt) e infine il nanetto dei tre, il Pichu pichu. Negli ultimi secoli ha subito le carezze di cinque terremoti devastanti…ma sta ancora in piedi, per fortuna…purtroppo nel 2001, l’ultimo di questi terremotos ha devastato la Cattedrale che adesso, pur bellissima, si presenta ristrutturata.
Io ho visto l’inaugurazione, nel ferragosto del 2002. Molti dicono che si chiami la città bianca perchè la sua architettura coloniale è molto spesso di questo colore e, dunque, sembra un delicato velo candido steso sui declivi delle Ande. In realtà, una spiegazione che, con tutta onestà, mi sembra più credibile dice che venne chiamata così perché, all’epoca del dopo conquista, vi si insediarono gli spagnoli con la loro pelle chiara e, quindi, da allora nacque in buon numero una popolazione meticcia con la pelle molto più slavata rispetto a quella indio, ovvero quella degli autoctoni.
Tale spiegazione sembra avvalorata dal fatto che in lingua Qechua “Are quipay” significasse “si, potete rimanere”, e sembra che questa fosse la frase pronunciata da un Capo Inca verso degli uomini di pelle bianca, spagnoli, che chiesero a lui il permesso di rimanere e che, poi, li si insediarono e proliferarono. Da li la palla di carne ed “il mischio”. Le guide della zona usano questa storia, che non so se è vera, per ripetere all’infinito quanto sia radicato nella popolazione di Arequipa il senso dell’ospitalità, che quindi bisogna andare ad Arequipa e starci parecchio tempo bla bla bla…Ora, io capisco che lo fanno per motivi diciamo “commerciali”, però la storia è suggestiva e poi ad Arequipa si stà davvero bene, la gente è allegra e cordiale e non manca niente. Secondo me è, da una parte, lo specchio del Perù attuale, dall’altro, è una sorta di porta del tempo verso luoghi meravigliosi come Chivay, Coporaque ed il mitico Colca Canion, una delle valli più belle che io abbia mai visto (anche perché ancora non sono riuscito a vedere il Canon de Cothauasi…porca miseria!, ma conto di farlo al più presto).
Quando ci entri, nella zona del canon intendo, ti viene da pensare: “ma chi me lo fa fare a vivere nel mio paese, dove sono costretto ad arrovellarmi il cervello tutto il giorno per rispettare, ed onorare, gli standards occidentali nel lavoro, nelle relazioni e nella vita in generale, quando invece c’è un posto come questo dove la cosa più importante è stare in silenzio per ascoltare il rumore delle ali dei condores che ti passano sulla capoccetta?” Insomma è una esperienza da provare. Comunque ad Arequipa si può fare di tutto e di più. Per me la migliore opzione è questa:HOTELLa scelta più consueta, quella che fanno nella maggior parte i turisti che arrivano dal Nord, è la CASA DE MI ABUELA (letteralmente significa “la casa di mia nonna”). E’ un Hotel tre stelle (parlo sempre di “stelle peruviane”) dall’atmosfera eclettico-alternativa, con giardino, piscina, camere da 2/3/4/5/6 letti e graziose camere a soppalco e con finestra sul giardino fiorito, televisione bagno e telefono.
Ha un piacevolissimo bar con pianoforte, tavolo da Ping Pong e giochi da tavola, una libreria dove si possono scambiare libri con gli altri viaggiatori (poi il difficile è leggere in svedese o norvegese visto che:
A) gli italiani non leggono molto e quindi non hanno spesso libri da lasciare!
B) pure se ce lo avessero un libro non lo lascerebbero!
ed una splendida vista sul Vulcano MISTI, simbolo di Aerquipa, alto 6.000 mt con la neve perenne in cima. Il costo è di 22/25 dollari per notte in alta e di 18/20 in bassa, ma se ci si ferma di più di una notte lo sconto è sicuro e per i gruppi lo è ancor di più. Inoltre, la Casa de mi abuela ha una ottima agenzia di viaggio interna (Agenzia Jardin) che ha dei buoni prezzi per l'escursione al Colca Canion e possiede pure uno splendido Cottage sulle montagne del Colca, dove si pernotta se si acquista l'escursione relativa (io comunque ci sono stato due volte e la seconda ci sono andato da solo). Il cottage si chiama Casa de Mamayacchi e quando ci sono arrivato non potevo credere ai miei occhi per il prezzo che avevo pagato, forse perchè l'hanno costruito proprio nell’anno in cui io arrivai la prima volta e lo stavano ancora pubblicizzando. Insomma l'escursione al Colca costava in tutto 42 usd, durava due giorni ed una notte e comprende: Il viaggio in pulmann privato, l'ingresso al sito naturalistico dove si osservano los Condores che “pasano” – uno spettacolo incredibile come dicevo prima - una notte al Mamayacchi, che dopo vi descrivo, una prima colazione e la guida in spagnolo o inglese, se si considera che il viaggio dura 5 ore e si sale a 5000 mt con un pulmann 4x4……il prezzo non è male! Ora, quest’anno sono andato da solo con il bel pullmino verde, e quindi non so quanto sia il costo del pacchetto che vi ho appena descritto, e al Mamayacchi non me lo hanno saputo (o voluto) dire, ma i prezzi credo siano un pochino aumentatiti…ho visto che la doppia da sola sta oggi a 32 dollari…quindi, secondo me adesso ci vuole qualche cosa in più di 42 bigliettoni verdi. E già. In Città - MONASTERO DI S.CATALINA - MUSEO ANDINODopo essere arrivati di mattina, si dovrebbe concedersi qualche ora di riposo in Hotel e poi, verso le 10/11 del mattino, visita al monastero di S. Catalina (la nostra S. Caterina) che è un posto incredibile dove si mescolano in una atmosfera assolutamente singolare, all’interno di ambienti affascinanti ed evocativi, l'inevitabile cattolicesimo spagnolo del ’500 con il paganesimo antico degli indios e con la variegata e sempre divertente, e giustificabilissima, tendenza dell’uomo (in questo caso delle donne!) a fregarsene del proprio ruolo quando per quello si dovrebbe rinunciare al piacere!!!
Tutta la struttura è un dedalo di architettura coloniale e cortili, patii e chiostri ornati con i colori accesissimi del Perù'; il risultato è un monastero prevalentemente color porpora, ocra con inserti di un intensissimo azzurro lapislazzulo. Insomma un caleidoscopio di arte, colore e misticismo. La visita dure circa due ore con guida in italiano e costa molto, circa 12 Euro a persona più l'offerta per la guida, che in realtà è libera ma in pratica se non la dai ti lanciano l’anatema (sempre delle suore parlo he’, per intenderci). Per questa cifra si possono visitare le antiche casette delle monachelle birbantelle, tutte in pietra e tufo (la zona è vulcanica come tutto il Perù).
Al pomeriggio si fa una visita al MUSEO ANDINO (fino all’anno scorso il museo era proprio di fronte al monastero, in S. Catalina 210, a causa del fatto che l’università di Arequipa, la proprietaria, stava ristrutturando i nuovi locali. Oggi, invece, si trova in Merced 110, in sostanza a non più di un KM verso Plaza de Armas rispetto a dove era prima, sulla stessa strada). Al MUSEO ANDINO, si trova Juanita “la SuperMummia”, la più antica e meglio conservata del Sud America, pure meglio delle mummie del deserto Cileno! (dicono loro, che col Cile non vanno molto d'accordo, anzi per niente). Comunque la mummia è veramente impressionante. E vale la pena spenderci qualche riga. Giovannina, fu ritrovata l’8 settembre 1995 sul Nevado Ampato, uno dei vulcani che si trovano nelle vicinanze di Arequipa. Fu vittima di un sacrificio umano all'età di 14 anni. In realtà, se si sta un pochino attenti a tutta la spiegazione che viene data su questa mummia, ci si rende conto di quanto la povera bambina sia stata sfigata! Non è che voglio essere il solito dissacratore, però sentite qua: allora, innanzitutto, l’hanno scelta per il sacrificio umano. All’epoca, infatti, si pensava che sacrificando un bambino si potessero fermare i terremoti e il mais crescesse meglio (sto semplificando…alla Piero Angela…non mi prendete per pirla). Poi, dopo averla scelta, la poverina ha dovuto camminare con il suo corteo di morte sino ad Arequipa…partendo dal Cusco…capito? Dal Cusco! Insomma più di 500 km a piedi, sulle montagne, per poi, finalmente, essere uccisa!!! Proseguendo, l’hanno fatta arrampicare fino in cima al vulcano, 6380 mt, dico, mica una collinetta…,l’hanno stordita bene bene con qualche droga allucinogena e poi, dopo tutto questo….zacchete!!!
...fatto sta che, almeno nel cratere del vulcano, la miserella aveva trovato sufficiente riposo; invece, a oltre 400 anni dal suo pomeriggio di gloria, il vulcano Sabancaya, che sta proprio di fronte all’Ampato, si mette ad eruttare, il simpaticone, i fumoni di calore arrivano fino all’Ampato e sciolgono una parte del ghiacciaio dove era rimasta intrappolata da centinaia di anni di gelo la povera Juanita…e lei che fa? riputupumpete, rotola di nuovo per qualche centinaio di metri (pare pure che sia rotta qualche osso nel volo) giù in fondo, dove, un ricercatore che passava li per caso (non è vero, diciamo che la stavano cercando ma non si immaginavano che ci fosse stata la coincidenza) la trova! Così…in un momento! Inoltre, pare che se fosse passato qualche settimana più tardi manco la avrebbe potuta vedere perché il ghiaccio l’avrebbe ricoperta di nuovo nella sua nuova nuova posizione.
Da allora, Juanita si trova sotto l’occhio vigile degli scienziati di tutto il mondo e vi aspetta in una saletta semibuia dove potete osservarla attraverso una bacheca surgelatore che la mantiene sotto zero e senza umidità;…si vede ancora il "colpo" che le hanno dato in testa per ucciderla, da rabbrividire, e infatti c’è sempre chi rabbrividisce di fronte alla bacheca! C'e' ne è pure un'altra di mummia, ma non se la fila nessuno perchè la vera star è Juanita! Il costo del biglietto è di 6 dollari,
Appena usciti dal Museo Andino, andate a prendere un caffè al caffè Valenzuela, vicinissimo alla Iglesia de La Merced, anch’essa bella e da visitare. Il valenzuela è l’unico dove in città valga la pena di provare a bere caffè…che a volte esce cristiano.
Poi il locale è carino, stretto stretto e su due piani, fanno pure le colazioni e le merende. Vale la pena di farci un salto. Si ritorna in hotel e ci si prepara per il secondo giorno ad Arequipa, ovvero l'escursione al Colca Canyon....