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Piccola Guida Responsabile del Perù

Gabriele Serrau Presidente di Peeruresponsabile
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ICA - NAZCA: Verso il deserto dove abbiamo capito il senso

Icona della mappa del Peru

Volo sulle linee !??! e partenza per AREQUIPA “La Ciudad Blanca”…

Altitudine: 10 mt slm Percorrenza: 140 KM di strada asfaltata - 2 ore e mezzo con i mezzi pubblici.

Nazca è una delle destinazioni più frequentate dai turisti, ma, a mio modesto, anzi modestissimo, umile e umiliato parere (non è vero che è un parere modesto…io penso proprio che per come sono gestite sarebbe una buona cosa non portarci i turisti), al di la dell'interesse archeologico ed antropologico assolutamente indiscutibile, sono un po’ da criticare (Ok, sto mentendo, non è che sono un po’ da criticare, bisognerebbe proprio cancellarle con la gomma, una grande, morbida e vittoriosa gomma di quelle verdi con la striscia bianca in mezzo, quella delle elementari, ve le ricordate? quelle che servivano per cancellare le penne Replay). Anche quest’anno le linee mi hanno deluso. Lo so, mi sembra quasi di aver detto una bestemmia ma questa è la mia idea, che ci devo fare! Non mi va di fare l’ipocrita e dire che sono belle, non lo sono. Anzi, per come vengono gestite a mio parere sono uno dei più grandi bluff del Perù. I servizi turistici che vengono offerti in loco non sono all'altezza dei prezzi praticati e la cosa che più mi fa imbestialire è che a nessuno gliene frega niente, perché tanto “tutti ci vengono comunque”, e poi, pagare fino a 60 usd per un volo di 30 minuti dopo che si è mangiato e dormito a poco più di 4/5 dollari è quasi un trauma!!! Insomma, è uno di quei posti dove il business del turismo mostra il suo peggior aspetto. La solfa è quella del “o questo o niente, tanto ci sono migliaia di persone dopo di te che sono disposte ad essere turlupinate…”.

 

Comunque, se volete farvi fregare pure voi, è consigliabile arrivare in mattinata, per poter volare prima dell’ora di pranzo quando si alza vento e non si può più e, quindi, si partirà da ICA molto presto, non più tardi delle 8.00. Si viaggia per quasi due ore in mezzo ad un deserto meraviglioso dove si cominciano a vedere le prime “montagnette”. Si può viaggiare con dei piccoli minibus da 15/20 posti, scomodi ma divertenti, e soprattutto molto economici. Io ho pagato per l'intero tragitto di oltre 100 KM 3 euro (quest’anno ho dormito, invece, tanto guidava Leo, che è bravo… sempre il nostro bellissimo pullmino verde). Si arriva a NAZCA e si cerca subito un volo. Si vola, si fanno delle orrende foto, visto che da un po’ di tempo a questa parte il ministero dell'archeologia o roba simile ha impedito agli aerei di passare troppo bassi per non emanare vibrazioni sui geoglifici. Risultato, le linee si vedono piccole piccole e male, e poi si atterra ringraziando iddio di essere riusciti (chi ce l’ha fatta…ma non c’è mai un volo in cui tutti ce la fanno) a non aver vomitato. Per cercare di far vedere tutti i piloti fanno manovre assurde come se si trattasse della battaglia di Pearl Arbour, solo che al posto degli Zero Giapponesi qui si devono schivare gli altri aeroplanetti carichi di altri poveri pseudoturisti che si aggrappano ai finestrini ed alla vana speranza di non rigettare tutto il Lomo Saltado, che hanno mangiato la sera prima, sulla testa del tipo che hanno davanti. E’ divertente fermarsi sulla pista a vedere i volti ed ad ascoltare i commenti dei sopravvissuti: si impara come si dice “grazie a Dio” in quasi tutte le lingue del mondo!!!


L’escursione ai laboratori delle mine de oro – l’Artigiano “Tobi”…il Mago della ceramica.


Sempre a Nazca, interessantissima è invece la visita ai laboratori dei minatori di oro, dove si possono vedere all'opera dei veri cercatori d'oro che estraggono il metallo prezioso dalle rocce scavate a molti di metri di altitudine e che poi, sempre loro, poverini, si sono portati sulle spalle fino a Nazca. E' veramente bello, e poi i laboratori si visitano quasi da soli e senza turisti; si fa una offerta per la visita e si possono acquistare dei piccoli oggetti di artigianato fatti con le pietre del luogo che costano veramente poco. Poi ci si sposta subito da un altro artigiano del posto che si chiama “Tobi”, un nomignolo, e da suo fratello Pepe. Questi due simpatici personaggi realizzano delle riproduzioni di ceramiche Nazca stupefacenti. Lui è simpaticissimo, sembra Sancho Panza, quello di Zorro. Se volete, Sancho Panza fa all’impronta uno spettacolino pseudo artigianale, mostrandovi tutto il procedimento di manifattura e sfoderando le ciotole con i colori naturali necessari per pitturare i vasetti ricavati dalle rocce del deserto. Meraviglioso!!! davvero…magari adesso Tobi è più uno showman piuttosto che un artigiano, ma il risultato della visita è davvero gradevole!!! Pensate che io ho visto come fanno a fissare i colori dei vasi: lo fanno con il grasso della pelle della faccia. Davvero, non vi sto prendendo in giro….sentite che schifo: prima lo pitturano (il vaso), poi con una pietra arrotondata si strofinano la guancia immediatamente sotto la narice, o nel punto in cui la narice incontra la guancia, per trasferire il grasso (madonna che schifo) dalla pelle sulla pietra e, poi, con la pietra ingrassata lucidano il vaso che, in effetti, diventa brillante!!! Anche qui si lascia una offerta e poi si possono acquistare degli oggettini, basta non pensare di avere fra le mani il grasso del naso ciccione di Sancho Panza. La oficina di Tobi si trova in Pasaje torrico n° 240. C'è anche da visitare anche il cimitero di Chauchilla, il cimitero delle mummie nella zona circostante Nazca. Il sito è molto interessante e vi si possono osservare uomini e donne nella loro posizione originale di sepoltura, ovvero rannicchiate in posizione fetale (che i molti sbagliano nella definizione e chiamano fecale! hi hi!). Queste tre escursioni in più aggiungono mediamente circa 10 usd al costo del volo. Si può scegliere di pernottare a Nazca, cosa che io non consiglio, oppure aspettare che arrivino le dieci e mezza di sera in uno dei graziosi locali sulla piazza centrale dove si può bere un Pisco sour fantastico ed ascoltare dei gruppetti locali che suonano la musica andina e, alla fine, belli storditi, si può partire con il bus Ormeno delle 23.00 per arrivare, alle otto di mattina, ad AREQUIPA, la “Ciudad Blanca”, sicuramente una delle più belle e vere città del Perù. Anche se molto stancante io, ai viaggiatori budget, consiglio questa soluzione, cioè viaggiare di notte, per vari motivi. Innanzitutto perchè si risparmia un giorno viaggiando al modico prezzo di 6 massimo 9 euro, e poi perchè dopo aver speso quasi 70/75 dollari nella giornata precedente, risparmiare altri 10 o 20 dollari di albergo non è male! Ovviamente, poi, ma io ve lo dico così per dire, se venite con me, oltre a riposarvi di più, si può fare tutto il tragitto fra Nazca ed Arequipa (circa 10 ore di passione) sempre col nostro bellissimo pullmino che è sempre verde, sempre speranza, fermarsi a fare le foto all’oceano, fare gli spruzzi, passeggiare su spiagge lunghe quasi 100.000 km, poi ci si potrebbe fermare a Yauca a mangiare almeno 100 olive a testa, a Palpa a prendere gli aranci più dolci che io abbia mai mangiato, poi potreste scattare delle foto meravigliose tanto sono belli i paesaggi in cui nessun mezzo pubblico vi farebbe fermare, poi potremmo vedere Puerto Inka e i suoi pescatori e infine, prima di andare a dormire a Camanà, all’Hotel Turistas carino, pulito e comodo, potremmo andare a mangiare pesce a scatafascio al Rinconcito Trujllano (Jr. Pizarro 304)…… ma a voi sicuramente tutto questo non interessa! siete donne e uomini duri, voi, e preferite di gran lunga dormire di notte sull’autobus, morire di freddo, vomitare pure gli occhi e arrivare ad Arequipa in stato semicomatoso, affamati, puzzolenti e pure brutti. Quindi….potete anche non venire con me!

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